Misteri di Noicattaro

Misteri di Noicattaro

Autore: Raffaele Caretta, Ignoto cartapestaio del XIX sec.
Titolo: Cristo all’orto / Cristo alla colonna / Ecce Homo / Cristo portacroce / La Veronica / Cristo Crocefisso / Cristo morto / Santa Croce
Comune: NOICATTARO (BA)
Luogo: Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama
Diocesi: Bari-Bitonto
Datazione: XIX sec./primi decenni del XX sec. (1908?)
Restauri:
Caratteristiche: Cartapesta policroma
Iscrizioni:

Notizie storico-artistiche

La processione dei Misteri, organizzata dalla Confraternita della Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo – costituitasi nel 1615 ma quasi certamente già esistente con l’intitolazione al Purgatorio presso la demolita chiesa del Soccorso (dove forse fu fondata nel XV secolo) e agli inizi del Settecento trasferitasi col nuovo nome presso la chiesa suburbana della Madonna della Lama – conclude a Noicattaro i suggestivi e intensi riti della Settimana Santa.
Questi hanno inizio la sera del Giovedì Santo con la tradizionale visita agli altari della reposizione, i cosiddetti ‘sepolcri’, allestiti nelle chiese della città aperte per tutta la notte. Il rito inizia alle ore 20 quando dalla Chiesa della Madonna della Lama esce il Primo Crocifero (detto Craocia Vecchie), il più anziano per numero di anni come portatore, scortato da un gruppo di persone con fiaccole e da bambini che azionano le trozzue (raganelle di legno); simbolica allusione alla scorta dei soldati e allo scherno della folla subito da Gesù lungo la strada verso il palazzo di Ponzio Pilato.
Passato il Primo Crocifero, il sindaco dà fuoco alla grande catasta di legno (detta a fanov) collocata sul sagrato della Chiesa della Lama – un tempo preparata anche al centro della piazza del paese, laddove quella davanti la chiesa citata serviva principalmente a illuminare la zona e riscaldare gli astanti (TAGARELLI 1961, pp. 120-121, 124) – formata dai rami secchi depositati dai contadini durante la Quaresima per propiziare, secondo una formula rituale dal sentore pagano, il raccolto nei campi; un altro atto simbolico che rinvia al fuoco acceso nell’atrio del Pretorio presso il quale, prima del canto del gallo, per tre volte san Pietro rinnegò Cristo.
Seguono il primo circa un centinaio di Crociferi (i ‘via crauci’), figure rappresentative della Settimana Santa nojana che discendono dalla religiosità medievale e che accompagnano ogni momento rituale; essi vestono un saio nero con un cappuccio che copre il volto, recano una corona di spine sul capo, trascinano al piede scalzo una catena di ferro e portano sulla spalla una pesante croce. Il presunto legame con la ritualità penitenziale spagnola si riscontra anche nel caso di Noja (fino al 1863 l’antico nome della città), giacché secondo una tradizione locale il primo Crocifero in assoluto sarebbe stato un nobile spagnolo che, volendo ripetere a Noicattaro i riti della sua patria, decise di girare per le vie del paese, in segno di espiazione, scalzo, incappucciato e con una pesante croce sulle spalle. Molto più probabile è che tali rituali o alcune processioni, come quella dei Misteri, discendano dalle sacre rappresentazioni di origine medievale che, pare, si svolgessero presso la demolita Chiesa del Soccorso, sede originaria della Confraternita del Purgatorio (ne è singolare traccia l’antico detto del popolo: «vai a fare [interpretare] il cattivo ladrone nel Soccorso»).
I crociferi compiono lo stesso rituale di chiesa in chiesa: deposta la croce davanti a ciascun edificio sacro, visitano i S-bbulcr (i Sepolcri) attraversando in ginocchio la navata della chiesa fino all’altare dove è posto l’ostensorio per l’adorazione, percuotendosi, oggi solo simbolicamente, con la torturante e pesante catena poco prima slegata dalla caviglia.
Strettamente connessa a quella dei Misteri è la processione che parte la sera del Venerdì Santo, alle ore 20, sempre dalla Chiesa della Madonna della Lama, la processione di Cristo morto. Il simulacro è deposto su un singolare cataletto, del peso di 1,3 quintali, che viene detto popolarmente Naka (termine di origine greca, ossia ‘culla’), realizzato da una bottega di Bari nel 1908 insieme alla «statua costruita nello stesso anno a Lecce» (MARTI 2015, p. 22).
I portatori, accompagnanti da decine di Crociferi, avanzano con passo alternato creando un’andatura ‘cullante’, da cui deriva il nome dato al cataletto, che ricorda in effetti una zana di legno delle antiche case contadine. Una volta raggiunta, assai lentamente, la Collegiata di Santa Maria della Pace, verso mezzanotte, la Naka viene posizionata al centro della navata centrale per essere omaggiata dai fedeli.
Dopo poche opere, alle 2 della notte del Sabato Santo, proprio dalla Collegiata esce la processione dell’Addolorata, detta anche Madonna dei Sette Dolori, durante la quale il simulacro ligneo della Vergine, scortato da trentatré Crociferi e da donne velate a lutto, viene portato nelle chiese del paese ‘in cerca del Figlio’ sotto la fioca luce di candele e fiaccole, essendo stata appositamente spenta l’illuminazione pubblica. Al rientro nelle prime ore del mattino, sul sagrato della chiesa Madre, i viacroci baciano il manto della Vergine chiudendo il rito penitenziario.
Come anticipato, la processione dei Misteri chiude la Settimana Santa nojana, essendo infatti tra le poche in Puglia a partire il pomeriggio del Sabato Santo, alle ore 15.30; una tradizione introdotta negli anni Cinquanta del secolo scorso. In passato, infatti, la processione si svolgeva, come nella maggior parte dei Comuni pugliesi, il Venerdì Santo, dapprima a mezzogiorno poi dopo la funzione religiosa delle ‘tre ore di agonia’ e il tocco delle 15; laddove, di conseguenza, gli altri due riti processionali si svolgevano il giorno prima (TAGARELLI 1961, p. 125 e ss.).
Le dieci statue dei Misteri – Cristo nell’orto del Getsemani, Cristo alla colonna, l’Ecce Homo, Cristo portacroce, la Veronica, San Giovanni evangelista, Cristo crocifisso, Cristo morto, l’Addolorata, il Calvario – vengono portate a spalla da alcuni portatori vestiti con un saio nero, incappucciati e con una corona di spine sul capo; scorta la processione anche una lunga schiera di crociferi, che nelle lunghe soste reggono la croce tra le mani, stringendola tra le gambe, senza poterla mai poggiare, e di confratelli e consorelle. Partita dalla chiesa della Madonna della Lama, dove le statue dei Misteri sono custodite per tutto l’anno – le quali in passato si allineavano lungo il ponte della Lama, dove avveniva la ‘licitazione’ (la contrattazione del prezzo del portatore; cfr. TAGARELLI 1961, p. 125) – passata per la Chiesa Madre, dove è completata dalla Naka lì rimasta dalla notte prima per l’adorazione dei fedeli, la processione, attraversate le principali vie del paese e tornata al punto di partenza, si conclude con un’omelia del sacerdote sul sagrato della chiesa della Lama (che in passato si teneva in piazza; cfr. TAGARELLI 1961, p. 127).
Tutte le statue dei Misteri sono in cartapesta, a eccezione del San Giovanni, in legno di Ortisei e di più recente fattura – fu infatti acquistato a seguito di una sottoscrizione dei Giovanni nati a Noicattaro; TAGARELLI 1983, p. 145 – e dell’Addolorata, manichino ligneo ottocentesco, diverso da quello recato in processione il Venerdì notte e che non sembra essere di «identica fattura» degli altri Misteri, «lavoro di artigiano leccese dell’Ottocento» (come sostenuto invece da TAGARELLI 1983, p. 145).
Invero gli otto simulacri cartacei sono stati eseguiti in due fasi distinte e da due mani diverse. Buona parte di essi, sei, sembrano davvero potersi riferire a un ignoto cartapaestaio salentino piuttosto capace nella resa dei volti afflitti e dolorosi o nell’articolazione dei panneggi, meno nelle parti anatomiche; assai probabilmente lo stesso esecutore dei Misteri di Castellaneta (vedi scheda). Spicca, per qualità di fattura, il Cristo crocifisso – una volta portato a spalla da soli preti; cfr. TAGARELLI 1961, p. 126 – i cui bordi della croce sono rivestiti di argento e ai piedi del quale sono collocati una serie di ex voto, tra cui l’anello con amestista e la spilla tempestata di rubini, donati dalla moglie del V duca di Noja, Carlo Carafa, Beatrice Spinelli (1681-1747), per grazia ricevuta dal SS.mo Crocefisso.
La presenza nella chiesa della Madonna della Lama, consacrata nel suo aspetto attuale nel 1758, delle statue dei Misteri in cartapesta è d’altronde già attestata da un inventario napoleonico del 1811, firmato dal Giuseppe Rubino – «nella stessa Chiesa […] tutti i Misteri della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo: le statue sono di cartapesta, principiando da Cristo all’orto, sino al SS.mo Crocefisso; vi è Cristo morto in un’urna indorata ed una statua dell’Addolorata» – e in due altri inventari del 1843 e del 1863. Di certo gli attuali simulacri non possono essere identificati con quelli registrati nel 1811 e ciò non solo per ragioni stilistiche; bisogna infatti ricordare che quasi tutti gli arredi sacri della chiesa e gli archivi della Confraternita della Passione, a eccezione delle Regole del 1746 (la confraternita fu riconosciuta con Regio Decreto nel 1757) e della Platea del 1759, furono distrutti a seguito dei roghi purificatori ordinati da re Ferdinando per debellare l’epidemia di peste bubbonica che nel biennio 1815-16 flagellò la città di Noicattaro.
Essi piuttosto dovrebbero risalire al maturo Ottocento, alla stessa fase in cui venne istituita la processione di San Fillipo Neri (1833) o piuttosto a quella a cui risale l’esecuzione dei modesti quadri degli altari laterali, dipinti tra il 1839 e il 1866 dal pittore locale Giuseppe De Mattia.
Presentano invece caratteri stilistici e formali tipici, talvolta stereotipati, della produzione di Raffaele Caretta (1871-1950), sia il Cristo Morto, adagiato su un cuscino da cui fuoriescono due testine di mesti cherubini, sia il disarticolato angelo maggiore e i cinque convenzionali angioletti – uno dei tre in basso regge il velo della Veronica – che circondano la croce del Calvario (con al centro dei bracci un reliquiario che conserva un frammento della Vera Croce).
È verosimile infatti immaginare che nel 1908, quando fu intagliata a Bari la Naka, a Lecce, in una delle botteghe al tempo più rinomate, venissero commissionati sia il nuovo Cristo morto sia gli angeli del Calvario.

Bibliografia
  • S. Tagarelli, Il mio paese. Vol. I. Appunti storici, ricordi, tradizioni, leggende, usi e costumi, Bari 1961, pp. 119-129, 179-182.
  • R. Tagarelli, Noicattaro, in Itinerario turistico pugliese. Conversano, Casamassima, Noicattaro, Rutigliano, Turi, Fasano 1983, pp. 126, 132-145.
  • F. Di Palo, Stabat Mater dolorosa: la Settimana Santa in Puglia: ritualità drammatica e penitenziale; Fasano 1992, pp. 283-292.
  • G. Settani, Le chiese extra moenia di Noja-Noicattaro. Origine e vicende (1500-2005), Fasano 2006, pp. 51-66.
  • Noicattaro, in Settimana Santa in Puglia, a cura dell’Associazione Culturale OPERA, Molfetta 2010, pp. 72-77.
  • La Settimana Santa a Noicattaro. Voci e immagini, testi di C. Marti, Noicattaro 2015.
Galleria
Ignoto Cartapestaio del XIX sec., Cristo all’orto, XIX sec. Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama (foto Domingo Dioguardi)
Ignoto Cartapestaio del XIX sec., Cristo all’orto, XIX sec. Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama (foto Domingo Dioguardi)
Ignoto Cartapestaio del XIX sec, Cristo alla colonna, XIX sec. Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama (foto Domingo Dioguardi)
Ignoto Cartapestaio del XIX sec, Cristo alla colonna, XIX sec. Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama (foto Domingo Dioguardi)
Ignoto Cartapestaio del XIX sec., Ecce Homo, XIX sec. Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama (foto Domingo Dioguardi)
Ignoto Cartapestaio del XIX sec., Ecce Homo, XIX sec. Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama (foto Domingo Dioguardi)
Ignoto Cartapestaio del XIX sec., Cristo portacroce, XIX sec. Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama (foto Francesco Cristantielli 2022)
Ignoto Cartapestaio del XIX sec., Cristo portacroce, XIX sec. Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama (foto Francesco Cristantielli 2022)
Ignoto Cartapestaio del XIX sec., La Veronica, XIX sec. Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama (foto Francesco Cristantielli 2022)
Ignoto Cartapestaio del XIX sec., La Veronica, XIX sec. Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama (foto Francesco Cristantielli 2022)
Ignoto Cartapestaio del XIX sec., Cristo crocefisso, XIX sec. Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama
Ignoto Cartapestaio del XIX sec., Cristo crocefisso, XIX sec. Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama
Raffaele Caretta, Cristo morto, 1908?. Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama
Raffaele Caretta, Cristo morto, 1908?. Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama
Raffaele Caretta, Calvario, 1908?. Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama (foto Domingo Dioguardi)
Raffaele Caretta, Calvario, 1908?. Noicattaro (BA), chiesa Santa Maria della Lama (foto Domingo Dioguardi)
Noicattaro (BA), processione dei Misteri
Noicattaro (BA), processione dei Misteri
Noicattaro (BA), processione dei Misteri (foto Francesco Cristantielli 2013)
Noicattaro (BA), processione dei Misteri (foto Francesco Cristantielli 2013)
Il Cristo morto sulla Naka. Noicattaro (BA), processione dei Misteri (foto Angelo Parisi 2022)
Il Cristo morto sulla Naka. Noicattaro (BA), processione dei Misteri (foto Angelo Parisi 2022)